Immaginate un borgo medievale sospeso nel tempo, abbarbicato su uno sperone roccioso che emerge dalle acque turchesi del Peloponneso. Monemvasia a dicembre è un gioiello nascosto che pochi viaggiatori conoscono, eppure proprio in questo periodo dell’anno rivela il suo lato più autentico e accessibile. Mentre le isole greche più famose chiudono i battenti, questo straordinario insediamento bizantino vi accoglie con prezzi ridotti, vie deserte da esplorare senza ressa e un’atmosfera che profuma di storia millenaria. Per chi ha superato i cinquant’anni e cerca un’esperienza di viaggio che coniughi cultura, tranquillità e scoperta, questo angolo del Peloponneso rappresenta la destinazione perfetta per chiudere l’anno con un viaggio memorabile.
Perché Monemvasia è speciale a dicembre
Visitare Monemvasia in pieno inverno significa vivere un’esperienza che sfugge ai circuiti del turismo di massa. La temperatura mite del Mediterraneo orientale, che raramente scende sotto i 10-12 gradi, permette di passeggiare comodamente tra i vicoli lastricati indossando semplicemente un maglione pesante e una giacca a vento. Le giornate sono brevi ma nitide, con una luce particolare che esalta i toni dorati della pietra antica e crea contrasti suggestivi con il blu intenso del mare.
Il borgo medievale, collegato alla terraferma da un unico ponte-diga, diventa un rifugio appartato dove il ritmo rallenta naturalmente. I pochi visitatori che scelgono questo periodo hanno il privilegio di scoprire la città nella sua dimensione più vera, quando i residenti tornano a essere i veri protagonisti e le taverne servono piatti tradizionali preparati con calma, senza la frenesia estiva.
Cosa vedere nella città di pietra
La città bassa, l’unica parte abitata, è un labirinto affascinante dove perdersi diventa un piacere. Le abitazioni in pietra si arrampicano le une sulle altre, collegate da scalinate ripide e passaggi voltati che creano giochi di ombre e prospettive fotografiche straordinarie. Non cercate una mappa dettagliata: il bello sta proprio nell’abbandonarsi alla casualità, scoprendo ad ogni angolo chiese bizantine nascoste, archi veneziani e scorci sul mare che lasciano senza fiato.
La Chiesa di Cristo in Catene, risalente al XIII secolo, merita una visita prolungata per ammirare gli affreschi ancora visibili e l’architettura che testimonia secoli di dominazioni diverse. Salendo verso la parte alta della rocca, attraverso un sentiero che richiede scarpe comode ma non presenta difficoltà particolari, si raggiunge la città alta, oggi completamente disabitata ma ricca di rovine evocative.
Qui, tra i resti della fortezza veneziana e le mura bizantine, si respira un’atmosfera quasi mistica. La cittadella abbandonata, con la chiesa di Aghia Sofia arroccata sul punto più alto dello sperone, offre panorami che spaziano fino alle montagne del Peloponneso interno. Dedicatevi almeno mezza giornata all’esplorazione di quest’area: portatevi dell’acqua e qualche snack, perché non troverete servizi lassù.
Esperienze da non perdere
Oltre alla visita del borgo, concedetevi tempo per passeggiare lungo la spiaggia di Pori, situata sul lato opposto della rocca. A dicembre avrete questa distesa di ciottoli bianchi completamente per voi, con il rumore delle onde come unica compagnia. Il mare potrebbe essere troppo freddo per un bagno, ma l’esperienza di camminare in solitudine su questa spiaggia selvaggia vale da sola il viaggio.
Un’altra esperienza preziosa consiste nel sedersi in una delle piccole piazze del borgo al tramonto, magari quella vicino al cannone veneziano, e osservare la luce che cambia colore sulle facciate di pietra. Questo momento di contemplazione, impossibile da vivere nei mesi affollati, rappresenta il lusso vero di un viaggio fuori stagione.
Muoversi con intelligenza e risparmiare
Raggiungere Monemvasia richiede un po’ di pianificazione ma non presenta difficoltà. L’aeroporto più vicino è quello di Atene, da cui partono autobus diretti gestiti dalla compagnia nazionale che impiegano circa cinque ore. Il biglietto costa intorno ai 25-30 euro e rappresenta la soluzione più economica. In alternativa, noleggiare un’auto vi permetterà di esplorare anche i dintorni del Peloponneso, con tariffe che a dicembre scendono a 20-25 euro al giorno per veicoli compatti.

Una volta arrivati, tutto si esplora a piedi. Le auto non possono entrare nel borgo medievale, e questo è parte del suo fascino. Un piccolo carrello vi aiuterà a trasportare i bagagli dalla zona parcheggi fino al vostro alloggio attraverso le vie lastricate.
Dove dormire spendendo poco
L’ospitalità a Monemvasia si concentra principalmente in dimore tradizionali ricavate da antiche case in pietra. A dicembre, i prezzi crollano rispetto all’estate: trovare una camera doppia confortevole per 40-50 euro a notte è assolutamente possibile, spesso in strutture che in agosto costerebbero il triplo. Molte sistemazioni includono camini funzionanti, un dettaglio romantico che rende le serate ancora più speciali.
Per risparmiare ulteriormente, cercate alloggi nella Gefyra, la cittadina moderna sulla terraferma di fronte al borgo medievale. Qui le opzioni sono più economiche, con camere a partire da 30 euro, e potrete comunque raggiungere il borgo storico in cinque minuti a piedi attraversando il ponte. Questa soluzione è particolarmente indicata se viaggiate con un’auto, dato che il parcheggio è gratuito e non dovrete preoccuparvi di trasportare bagagli.
La cucina locale senza svenarsi
Le taverne di Monemvasia servono cucina greca tradizionale con un’attenzione particolare ai prodotti locali del Peloponneso. A dicembre, quando i ritmi rallentano, i proprietari hanno più tempo da dedicare a ogni cliente e i prezzi riflettono la bassa stagione. Un pasto completo con antipasti meze, piatto principale di pesce fresco e vino locale difficilmente supera i 20 euro a persona.
Provate assolutamente i piatti a base di carne di agnello del Peloponneso, le melanzane preparate in mille modi diversi e i formaggi locali accompagnati dal miele di timo. Per risparmiare, pranzate con i gyros nei piccoli locali di Gefyra (3-4 euro) e concedetevi una cena più elaborata nel borgo medievale, magari in una taverna con vista sul mare.
Non dimenticate di assaggiare il vino Malvasia, che proprio da questa cittadina prende il nome e che nel Medioevo era esportato in tutta Europa. Molte cantine offrono degustazioni informali a prezzi contenuti, un modo perfetto per scaldarsi nelle fredde giornate invernali.
Escursioni nei dintorni
Se disponete di un’auto, il territorio circostante offre possibilità interessanti per gite giornaliere. Il villaggio bizantino di Geraki, a circa 40 chilometri, conserva chiese affrescate di straordinaria bellezza e riceve pochissimi visitatori. L’ingresso è spesso gratuito e il custode, se presente, sarà felice di raccontarvi la storia del luogo.
Verso nord, la città di Sparta merita una visita non tanto per i resti archeologici quanto per il suo museo che ospita reperti dall’epoca micenea al periodo bizantino. L’ingresso costa circa 4 euro per gli over 65 provenienti dall’UE, mentre per gli altri il prezzo si aggira intorno agli 8 euro.
La penisola del Mani, selvaggia e aspra, rappresenta un’altra escursione possibile per chi ama i paesaggi drammatici e i villaggi abbandonati. Le caratteristiche torri di pietra che punteggiano il paesaggio raccontano una storia di clan familiari e rivalità antiche, creando un’atmosfera unica nel panorama greco.
Monemvasia a dicembre è un regalo che fate a voi stessi: il lusso del tempo lento, della scoperta autentica, della bellezza senza code né affollamento. I risparmi economici sono tangibili, ma il vero guadagno sta nell’esperienza che porterete a casa, fatta di tramonti solitari su mura millenarie, conversazioni con abitanti accoglienti e la sensazione di aver scoperto un segreto che pochi conoscono. Preparate scarpe comode, una giacca impermeabile per le eventuali giornate di pioggia e soprattutto portate curiosità e apertura: questo angolo del Peloponneso saprà ricompensarvi con ricordi che dureranno ben oltre il viaggio stesso.
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