Quella lattina che bevi in un sorso contiene 2 porzioni: ecco quanto zucchero e caffeina assumi realmente

Quando afferriamo una lattina di bevanda energetica dal frigorifero del supermercato, siamo davvero consapevoli di quanto stiamo per consumare? Nella maggior parte dei casi, no: diversi studi di consumer research mostrano che molti consumatori faticano a interpretare correttamente le informazioni in etichetta, soprattutto quando sono espresse per porzione invece che per confezione intera. Questa confusione non è casuale e può portare a un consumo inconsapevole di caffeina e zuccheri ben superiore a quanto immaginiamo.

Il labirinto delle unità di misura sulle etichette

Provate a confrontare tre bevande energetiche diverse sullo scaffale. Una riporta la quantità in millilitri, un’altra in centilitri, la terza in porzioni. Questa eterogeneità non aiuta il confronto immediato tra prodotti. La normativa europea impone di dichiarare la quantità netta delle bevande in litri, centilitri o millilitri, ma non prescrive una sola unità obbligatoria, purché l’indicazione sia chiara e facilmente comprensibile. La stessa normativa consente inoltre di indicare i valori nutrizionali sia per 100 ml sia per porzione, lasciando margini di scelta ai produttori.

Il risultato pratico è che il consumatore, soprattutto se di fretta, può trovarsi a dover fare calcoli mentali per confrontare correttamente prodotti diversi. Sebbene nel settore alimentare esistano formati e presentazioni relativamente standardizzati, la variabilità nelle modalità di espressione della quantità netta rappresenta un ostacolo concreto per chi vuole scegliere in modo informato.

La trappola della porzione fantasma

La questione diventa ancora più insidiosa quando parliamo di porzioni. Lattine di energy drink da 473 ml o 500 ml sono spesso etichettate come contenenti 2 porzioni, tipicamente da 235-250 ml ciascuna, come mostrano diverse analisi di etichette del mercato statunitense e canadese. Tuttavia, il formato, il design e la modalità d’uso suggeriscono un consumo in un’unica soluzione: ricerche sul comportamento dei consumatori mostrano che contenitori di questo tipo sono comunemente percepiti come monodose.

Questa distinzione non è un dettaglio tecnico irrilevante. Quando i valori nutrizionali vengono riportati per porzione anziché per l’intera lattina, i numeri appaiono più bassi e rassicuranti. Se una bevanda dichiara 80 mg di caffeina per porzione ma contiene 2 porzioni, la lattina apporta in realtà 160 mg di caffeina. Diverse analisi di mercato indicano che molte bevande energetiche in lattina contengono tra 80 e oltre 150 mg di caffeina a confezione, con alcuni prodotti che superano i 200 mg. Una dose di 160 mg è paragonabile o superiore alla caffeina contenuta in un tipico doppio espresso, che si aggira mediamente intorno ai 120-160 mg.

Zuccheri nascosti dietro i numeri

Lo stesso meccanismo si applica al contenuto di zuccheri, spesso uno degli aspetti più critici degli energy drink. Indicazioni come 27 g di zuccheri per porzione diventano molto diverse se la lattina contiene 2 porzioni, arrivando a 54 g di zuccheri per confezione. Numerosi energy drink zuccherati sul mercato presentano contenuti nell’ordine di 30-60 g di zuccheri per lattina.

Per contestualizzare: considerando che 1 cucchiaino raso di zucchero corrisponde a circa 4 g, 54 g equivalgono a circa 13 cucchiaini di zucchero. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano di limitare gli zuccheri liberi a meno del 10% dell’apporto energetico totale giornaliero, con un’ulteriore raccomandazione a scendere sotto il 5%, circa 25 g al giorno per un adulto con fabbisogno di 2000 kcal. Una singola lattina con 54 g di zuccheri supera quindi ampiamente questo livello raccomandato.

Il consumatore che beve l’intera lattina pensando di assumere i valori relativi a una porzione finisce a raddoppiare, senza rendersene conto, l’apporto di caffeina e zuccheri. Studi osservazionali e revisioni sistematiche hanno collegato un consumo elevato di energy drink a disturbi del sonno, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, e a un maggiore rischio di sintomi cardiovascolari in individui sensibili. Un’elevata assunzione di zuccheri liberi è inoltre associata a incremento del rischio di sovrappeso, carie dentale e malattie metaboliche.

Come difendersi: strategie pratiche di lettura

Imparare a decifrare correttamente le etichette delle bevande energetiche richiede attenzione, ma alcuni accorgimenti pratici possono ridurre il rischio di sorprese:

  • Individuate sempre il numero di porzioni dichiarato sulla confezione, solitamente indicato vicino o all’interno della tabella nutrizionale
  • Moltiplicate i valori nutrizionali (caffeina, zuccheri, calorie) per il numero di porzioni se intendete consumare l’intera confezione
  • Cercate la dicitura per 100 ml: in Europa è obbligatoria per la dichiarazione nutrizionale standard e consente un confronto diretto tra bevande diverse
  • Verificate il contenuto totale di caffeina per l’intera confezione e confrontatelo con il limite giornaliero raccomandato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare: fino a 400 mg al giorno per adulti sani e fino a 200 mg in una singola dose

Formati apparentemente individuali, consumi realmente multipli

L’industria delle bevande energetiche ha sviluppato formati che rispondono a precise logiche di marketing. Lattine da 500 ml, 473 ml o 355 ml vengono percepite come monoporzione, in particolare quando sono presentate come prodotti on the go per lo sport o per momenti di pausa. Elementi di design, comunicazione e praticità di consumo rafforzano questa percezione.

Quando però la stessa confezione viene suddivisa in più porzioni nella tabella nutrizionale, si crea una discrepanza tra modalità di utilizzo reale e rappresentazione formale in etichetta. Studi di behavioral economics e food labeling mostrano che questa asimmetria può ridurre la consapevolezza del consumatore rispetto all’effettiva quantità di nutrienti critici assunti con un singolo consumo. Ciò suggerisce la necessità di un’attenzione più critica da parte di chi acquista e alimenta il dibattito su possibili standard più chiari nella comunicazione dell’informazione nutrizionale.

L’importanza di scegliere consapevolmente

Le bevande energetiche non sono di per sé prodotti da demonizzare, ma richiedono un consumo consapevole. Diversi organismi di salute pubblica sottolineano che è particolarmente importante conoscere l’apporto di caffeina, zuccheri e altri ingredienti stimolanti come taurina o guaranà per evitare effetti indesiderati, soprattutto in adolescenti, donne in gravidanza e persone con disturbi cardiovascolari o del ritmo cardiaco.

La trasparenza delle informazioni in etichetta è riconosciuta come un elemento chiave per consentire scelte informate; tuttavia, finché gli standard e le pratiche di presentazione non saranno più uniformi e intuitivi, la responsabilità di una lettura critica ricade in larga misura sul consumatore. Sviluppare competenze di alfabetizzazione nutrizionale e abituarsi a controllare porzioni, quantità totali e contenuti di zuccheri e caffeina è un investimento diretto sulla propria salute quotidiana.

Quanti cucchiaini di zucchero pensi ci siano in una lattina?
Circa 3 o 4 cucchiaini
Circa 7 o 8 cucchiaini
Circa 13 cucchiaini
Più di 15 cucchiaini

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